Cos’è la pesca a spinning?
Lo spinning è una tecnica di pesca che prende il nome dal movimento delle esche che venivano originariamente utilizzate, agli inizi infatti le uniche esche usate erano i “cucchiaini”, costruiti principalmente in metallo, simulavano un pesce attraverso il movimento rotatorio di una o più palette metalliche, in inglese to spin= ruotare, da cui il nome spinning.
Oggi le esche usate per questo tipo di pesca sono infinite e di vario materiale, oltre ai rotanti (cucchiaini), infatti, possiamo trovare ondulanti, minnow ed esche siliconiche. Queste sono le quattro grandi famiglie delle esche artificiali per lo spinning, ognuna delle quali offre infinite possibili varianti ed ibridi
Questa è l’unica tecnica di pesca che si pratica in movimento, le esche artificiali vengono lanciate e recuperate continuamente, simulando un pesce o un altro animale, dopo aver battuto un posto, ci si sposta alla continua ricerca della preda, che generalmente si tratta di pesci predatori che attaccano l’esca per fame o per cacciarla dal proprio territorio.
La pesca a spinning può essere praticata sia nella acque interne ( canali, fiumi, laghi, torrenti, ecc. ) sia in mare. Nelle acque interne possiamo catturare con questa tecnica luccio, persico trota, persico reale, aspio, lucioperca, siluro, trota, cavedani; l’attrezzatura sarà però ben diversa se decidiamo di pescare dei cavedani o dei siluri. In mare inoltre sia le canne che tutto il resto dell’equipaggiamento sarà molto più robusto e resistente, vista la possibilità di catturare pesci molto importanti (ricciola, dentice, spigola, ecc. ).
La pesca a spinning è attualmente una delle più praticate, specialmente tra i giovani, sempre alla ricerca di posti nascosti e difficili da raggiungere che però possono offrire un paradiso per gli amanti di questa tecnica.
La pesca a spinning viene erroneamente ritenuta una tecnica “difficile”, solo per pescatori esperti. Questo può essere vero solo a certi livelli e per tutti i tipi di pesca. Tutti si possono cimentare con questa tecnica, l’esperienza verrà fuori poi provando e riprovando, confrontandosi con pescatori più esperti, acquisendo notizie sui forum
Pescare a spinning è un’affermazione decisamente troppo generica, infatti molte sono le combinazioni attrezzatura, esca, preda e luogo di pesca che possiamo creare, si può andare dai persici reali, ai giganteschi siluri. Fatta questa premessa, secondo me, ad un pescatore che vuole approcciare il mondo dello spinning è consigliabile iniziare con un’attrezzature un po’ “generica”, che possa cioè andare bene per cavedani, aspi, persici reali, persici trota di medie dimensioni e lucci di dimensioni medio-piccole.
La canna deve essere specifica per la pesca a spinning, questo non vuol dire svenarsi per acquistarne una, in commercio infatti se ne possono trovare di valide anche con 30 euro. Personalmente preferisco le canne monopezzo, però, in base ai gusti e alle esigenze di spazio, possiamo trovarne anche di telescopiche o ad innesto in due o più pezzi; per la lunghezza direi di andare sui 2,1 metri.
Il mulinello deve essere di buona qualità, infatti questo tipo di pesca lo stressa ed usura molto; in vendita ne possiamo trovare di tutti i prezzi, per iniziare consiglierei di trovare un buon compromesso tra prezzo e qualità, naturalmente sempre in base alle nostre disponibilità. Visto che la canna bisogna tenerla sempre in mano consiglio mulinelli di piccole dimensioni, così da affaticarci il meno possibile, meglio se fornito di doppia bobina, così da poter disporre di fili diversi a seconda delle necessità.
Passiamo ora al filo, per quanto riguarda le marche in commercio possiamo trovarne molte di buona qualità, si può scegliere tra il classico nylon, che io consiglio se si è agli inizi, o la treccia, decisamente più costosa e un po’ diversa da usare; i diametri che personalmente uso vanno dallo 0.18 allo 0.23, io però amo usare fili “fini”, per un pescatore che sta iniziando consiglierei un filo dello 0.25. Per quanto riguarda il cavetto d’acciaio, io solitamente non lo uso, però, se sapete che dove state pescando ci sono principalmente lucci, magari è consigliabile usarlo per evitare di perdere la preda.
Parliamo ora delle esche da utilizzare, per iniziare punterei su
esche di piccole dimensioni, in modo da poter prendere sia pesci di piccola taglia che prede più “importanti”, infatti le esche più grosse servono per fare selezione, rischiando di farci rimanere a bocca asciutta
, e per uno che si sta avvicinando a questa tecnica, non è certo una cosa incoraggiante. Per partire consiglierei di acquistare qualche ondulante e rotante abbastanza leggero, ideali per cavedani ed aspi. Acquisterei poi un paio di minnow sotto i 10 cm; infine per puntare soprattutto persici trota acquisterei qualche busta di esche siliconiche: grub, cut tail o worm di dimensioni modeste (4-6 pollici), da usare con un amo anti alga e una piombatura leggera, 2-3 grammi al massimo; per quanto riguarda i colori, io preferisco quelli più naturali, però, in alcune circostanze, possono rendersi utili anche quelli più sgargianti ( giallo fluo, bianco).
Una volta attrezzati, potete iniziare a pescare, scegliete canali, fiumi o laghetti ricchi di vegetazione, i predatori che stiamo cercando, infatti, sono soliti nascondersi sotto rami, tra le piante acquatiche o vicino qualsiasi ostacolo che possono trovare nel loro ambiente. Dopo aver lanciato l’esca, questa deve essere recuperata, un recupero regolare è poco naturale, per questo motivo va evitato, cercate invece di variare la velocità del recupero, potete dare alcuni colpetti con la canna, cambiare direzione e a tratti smettere di recuperare; naturalmente con l’esperienza la nostra tecnica non potrà che migliorare, risultando più efficace. Se conoscete qualcuno di più esperto di voi che pratica questa tecnica, fatevi consigliare, andate a pescare con lui, e osservatelo all’opera, guardare qualcuno più bravo di noi spesso è la cosa migliore.